Con la continua pressione della BCE volta a mantenere i tassi di interesse ad un livello relativamente alto, non si può che registrare una parallela pressione sulla richiesta di nuovi mutui e di nuovi prestiti da parte delle famiglie Italiane.
In questa sede non si vuole certo entrare in polemica con la BCE per la sua politica restrittiva della liquidità, politica in un certo modo necessaria se esiste, come esiste, un preciso mandato per la stessa BCE volto a farla agire al fine di limitare l’inflazione.
Quello dei tassi di interesse è indubbiamente il più forte mezzo, se non quasi l’unico, che permette, rendendo il denaro più caro, di limitare l’aumento dei prezzi.
Si vuole solo osservare, cosa del resto ovvia, che ad un aumento dei tassi di interesse su prestiti e mutui deve necessariamente seguire una riduzione della concessione degli stessi prestiti e mutui.
Secondo dati forniti da Centro Studi di Unimpresa, la stretta creditizia dell’ultimo anno è stata di circa 64 Miliardi di Euro, che rappresenta una riduzione, rispetto al precedente periodo, del 5%.
Per quanto riguarda i soli mutui sulla casa, nel periodo Gennaio-Settembre 2023, la riduzione è stata pari a 2,2 Miliardi di Euro.
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Redazione – Prestito.it
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